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IMPENNATA DEI COSTI
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L'invasione russa dell'Ucraina ha sconvolto i mercati energetici ed agricoli. La Russia produce il 23% del gas naturale mondiale e circa il 40% del gas naturale dell'Unione Europea proviene dalla Russia. La Russia è anche un importante esportatore di petrolio. Le sanzioni hanno contribuito a far aumentare i prezzi del greggio (brent) di oltre il 60% dall'inizio dell'anno, sebbene non siano l'unico motivo per cui il prezzo del petrolio è alto. L'incremento dei prezzi dell’energia è il principale fattore scatenante l'inflazione dei prodotti alimentari. La catena di approvvigionamento alimentare, dalla produzione nell'azienda agricola al trasporto, alla trasformazione, allo stoccaggio e infine alla vendita al dettaglio, dipende fortemente dall'energia. L'invasione dell'Ucraina ha innescato una serie di shock di approvvigionamento diretti e indiretti ai mercati delle materie prime. L'impatto di questi shock dipende dal grado di dipendenza del nostro paese dalle materie prime di origine agricola (granelle) e dall'energia provenienti da provenienti da Russia e Ucraina.
Tutto questo ha portato a un incremento importante di tutte le voci di costo delle nostre materie utilizzate
Variazioni percentuali dei prezzi dei fattori produttivi per le diverse categorie di costo. Variazione percentuale su base annuale (dati CREA)
FERTILIZZANTI +170%
GASOLIO +129%
SEMENTI +90%
FITOSANITARI +15%
Gli aumenti più dolorosi per i nostri circoli sono stati quelli di luce e gas, chi non ha potuto usufruire di tariffe a prezzo bloccato ha subito rincari fino al 300%
La situazione è stata davvero complicata , la bolletta di luglio per irrigare il campo è stata di euro 11.121,00 cioè in pratica per un solo giorno di irrigazione quasi euro 360,00, pazzesco, nel 2021 il costo era stato di euro 110,00 meno di un terzo.