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BUONA PASQUA 2022
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Era la primavera del 1992 quando per la prima volte ebbi l’occasione – e l’onore – di partecipare al mio primo meeting AISGG, come allora si chiamava l’AITG. Da giovane segretario di golf mi muovevo con timidezza incontrando personaggi che avevano fatto la storia del golf management italiano; Gianfranco Costa, Sergio Marchioro, Sergio Berti e i miei due maestri Max Schneck e Roberto Borro, solo per citarne alcuni; osservavo questi “miti” e mi dicevo quanto fossi fortunato a poter far parte di questo sodalizio.
Sono passati trent’anni da allora e tante cose sono successe. Ci sono stati 4 eccezionali presidenti: Gianfranco Costa, Massimiliano Schneck, Fabrizio Pagliettini e Davide Santagostino. Come associazione siamo passati dall’essere un gruppo di colleghi che si riuniva due volte all’anno principalmente per parlare di regole e giocare a golf, benché sempre condividendo le rispettive esperienze, all’essere un’associazione di tecnici – riconosciuta dalla Federazione alla stessa stregua della PGAI – con il principale obbiettivo di crescere professionalmente grazie a una continua formazione, a meeting orientati sempre di più al “club management” (sia per quanto riguarda la gestione vera a propria dei circoli sia anche con un occhio sempre più attento alla parte “verde” del nostro lavoro) e a creare quel network di professionisti, fondamentale per crescere in un mondo che corre sempre più veloce.
I consigli direttivi che si sono avvicendati negli anni, con grande abnegazione e vocazione alla maggiore professionalità, hanno fatto si che si sia creato, sia nell’anima “club manager” sia in quella “course manager”, un sistema coeso che garantisce ai golf club italiani gestioni di altissimo livello professionale. Con il mio “fratello” e collega Corrado Graglia, amiamo dire alla Scuola Nazionale di Golf che Direttori e Superintendent all’interno di un golf club devono interagire come enunciato nell’equazione di Dirac; il concetto racchiuso in tale equazione è che “se due sistemi interagiscono tra loro per un certo periodo di tempo e poi vengono separati, non possono più essere descritti come due sistemi distinti, ma diventano un unico sistema”. Ecco, negli anni AITG ha cercato, attraverso i suoi meeting, incontri macroregionali, webinar ecc…di fare in modo che questa teoria divenisse pratica.
Con il consiglio direttivo appena eletto, vorremmo che tale concetto sia ancora più enfatizzato, non solo tra le “anime” che compongono AITG, ma anche tra AITG e il mondo del golf in generale. I rapporti con le istituzioni sono fondamentali, e giocare un ruolo base in questa vera e propria industria deve essere il motore dei prossimi tre anni. Vorremo anche che la strada tracciata dal consiglio precedente, prosegua senza se e senza ma; il grande lavoro sul PAN, l’AITG Academy, i meeting con relatori di rilievo internazionale sono solo alcuni esempi di ciò che è stato fatto negli scorsi anni e che vorremmo continuare a fare e, perché no, cercare d’implementare ulteriormente. Per fare ciò abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti, sia in termini di supporto organizzativo sia in termini di partecipazione. Per questo, come ho già accennato, mi piacerebbe incontrare i Presidenti e i Consigli Direttivi dei Golf Club italiani per sensibilizzarli sull’importanza fondamentale che lo staff del circolo veda e tocchi con mano altre realtà. Rimanere sempre chiusi nelle stesse “quattro mura”, distorce la visione della realtà e non consente quello scambio d’informazioni, quel fare benchmarking e imparare anche da quello che fanno gli altri, fondamentale per la crescita professionale di ognuno di noi; crescita che poi mettiamo a disposizione delle nostre aziende.
Un altro aspetto per noi importantissimo è la formazione. Crediamo sia imprescindibile, per rimanere al passo coi tempi, continuare a formarsi. Che ci piaccia o no il mondo cambia, e lo fa a una velocità che solo fino a dieci anni fa era impensabile. Se vogliamo, come addetti ai lavori, continuare a essere competitivi, non ci basta ciò che abbiamo già studiato e non bastano le mille esperienze che abbiamo vissuto. Bisogna continuare ad avere “fame di sapere” ed è per questo che ci piacerebbe implementare un piano di crediti formativi necessari per poter dimostrare che la nostra professionalità e le nostre capacità sono sempre “up-to-date”.
Vorrei concludere questo mio primo intervento ufficiale ringraziando coloro i quali rendono possibile l’esistenza di AITG. Per primo tutti gli associati, i nostri colleghi che, anche talvolta facendo parecchi sacrifici, sostengo la nostra associazione con le iscrizioni e le partecipazioni ai meeting. Vorrei ringraziare la Federazione Italiana Golf che, attraverso la presenza dei suoi rappresentanti a ogni nostro meeting, ci fa sentire la sua la vicinanza. Il consiglio direttivo uscente – di cui ho avuto l’onore di far parte – perché ha guidato l’AITG in un momento estremamente difficile per tutti e, ciò nonostante, ha mantenuto viva la nostra associazione, con iniziative di ogni tipo; i miei compagni d’avventura del nuovo consiglio direttivo (in ordine rigorosamente sparso): Federica Castellari, Giovanni Malcotti, Maurizio Novella, Alessio Chiusso, Luca Caspani e Mariano Merlano; voi mettete il vostro tempo attivamente a favore di AITG e questo è qualcosa di encomiabile considerato quanto impegnati siamo tutti noi. E infine, tutti gli sponsor AITG, che oltre a essere nostri partner commerciali, sono spesso colleghi e amici con cui condividere la nostra vita lavorativa al circolo e senza i quali andremmo poco lontano e i nostri consulenti, meravigliosi professionisti che spesso ci prendono per mano per guidarci sulla strada giusta da percorrere.
Io sono sempre a disposizione per chi volesse parlare, chiedermi delucidazioni sul lavoro del consiglio direttivo, condividere esperienze o semplicemente per sfogarsi. Quindi potete chiamarmi in ogni momento e se potrò rispondervi subito sarò ben felice di farlo e, se no, sarà mia premura richiamarvi appena possibile.
Stiamo per festeggiare la Pasqua; questa parola, che deriva dall’aramaico pasah, significa “passare oltre” (io aggiungo anche guardare oltre per migliorarci sempre), ma porta anche con sé un significato – indipendentemente dai nostri credi – di rinascita. Ed è questo l’augurio che tutti noi del consiglio facciamo a noi tutti dopo questi anni difficili.